Pronto a ribaltare il tuo punto di vista sulla cannabis? Puoi provare la coltivazione capovolta o a testa in giù, un metodo che da anni viene utilizzato con efficacia in molte colture, compresi i pomodori (che crescono in modo simile alla canapa). La coltivazione capovolta, come dice il nome, prevede che le radici della pianta si estendano verso l’alto mentre gambo e foglie verso il basso. Questo metodo viene utilizzato per massimizzare lo spazio, allontanare i parassiti e per migliorare le rese. Vuoi scoprire come si coltiva la cannabis a testa in giù? Continua a leggere.
Attrezzatura necessaria per la coltivazione capovolta
Per coltivare la canapa a testa in giù ti serviranno pochi ma essenziali strumenti:
- Vasi robusti che possano sostenere il peso della terra e della pianta
- Ganci resistenti per appendere i vasi
- Terriccio di alta qualità
- Semi di cannabis
- Trapano
- Sistema di irrigazione a goccia (in alternativa all’irrigazione manuale)
- Lampade se coltivi indoor
Procedimento per coltivare la cannabis a testa in giù
Per coltivare la canapa con il metodo del capovolgimento è necessario prima farla germinare in modo normale, per poi procedere ad appendere le piantine a testa in giù. Vediamo tutti i passaggi:
- Fora con il trapano il fondo dei vasi. Il foro dovrebbe essere abbastanza grande da avvolgere il gambo di una pianta adulta.
- Riempi i vasi con terriccio di alta qualità.
- Inserisci le piantine germinate in modo che le foglie pendano verso il basso e le radici affondino nel terreno del vaso attraverso il buco che hai fatto precedentemente.
- Fissa i vasi a mezz’aria aiutandoti coi ganci e lascia pendere le tue piantine a testa in giù.
- Imposta l’illuminazione: se usi delle lampade verticali ti basterà posizionarle attorno ai vasi, mentre se usi le classiche lampade da appendere dovrai posizionarle a terra, rivolte verso l’alto.
- Installa un sistema di irrigazione a goccia o annaffia manualmente. Se scegli quest’ultima opzione assicurati che i vasi siano a un’altezza consona per sollevare l’annaffiatoio senza troppo sforzo.
- Man mano che le piante crescono, assicurati di supportarle con pali o graticci per evitare la rottura dei gambi.
Al di là del procedimento particolare adottato inizialmente – capovolgere le piante di cannabis- il resto della coltivazione procederà normalmente secondo tutti gli standard che si usano per le piante “diritte”. Come hai visto il metodo di coltivazione a testa in giù è piuttosto semplice e adatto anche a chi non ha particolari strumenti tecnologici, ma quali sono i vantaggi che se ne ricavano?
I vantaggi e gli svantaggi della coltivazione capovolta
La coltivazione capovolta presenta diversi potenziali vantaggi, il primo dei quali è l’efficienza in termini di spazio. Le piante, essendo appese, possono crescere anche in ambienti ristretti e la coltivazione può svilupparsi in altezza anziché in larghezza. Il fatto che le piante siano appese può rendere anche più facile la raccolta, facendo sì che non ci si debba chinare continuamente.
Ma soprattutto, la coltivazione a testa in giù è ottima per combattere funghi, muffe e parassiti: con le piante che pendono all’ingiù la circolazione dell’aria è migliore e ciò riduce il rischio di sviluppare sgradevoli microorganismi dannosi; il fatto che le foglie pendano verso il basso rende poi più difficili gli attacchi degli insetti che vivono sul terreno, perché avranno maggiori difficoltà a muoversi e attaccare le piante.
Le piante appese a testa in giù, infine, godono di un’illuminazione più distribuita tra le varie cime e questo può contribuire a farle crescere meglio, più forti e più abbondanti in fatto di raccolto.
Gli svantaggi di questo metodo di coltivazione consistono principalmente nelle difficoltà di installazione dei vasi e nel fatto che le piante possono richiedere dei sostegni aggiuntivi per non spezzarsi, dato che sono costrette a crescere in modo innaturale. Inoltre l’irrigazione e la concimazione possono essere più complicate.
Conclusioni
La coltivazione della cannabis con metodo del capovolgimento è una tecnica che si basa sull’appendere le piantine “a testa in giù” piantandole sul fondo dei vasi, attraverso un foro precedentemente praticato. Questo metodo, per quanto un po’ laborioso all’inizio, garantisce una migliore aerazione delle piante, una luce più distribuita e quindi una resa potenzialmente migliore. Si consiglia di provare questo metodo a chi ha problemi di spazio perché consente di estendere la coltivazione in altezza anziché in larghezza.