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Hashish fatto in casa: tra leggi, rischi e alternative legali

Aug 05, 2025
Hashish fatto in casa: tra leggi, rischi e alternative legali

Se ti stai chiedendo se è possibile produrre hashish in casa in modo sicuro e legale, la risposta breve è: dipende da dove vivi, da cosa intendi per sicuro” e da quanto sei disposto a restare nei limiti della legge. Perché , lidea affascina molti: estrarre la resina a mano, giocare con pressa e trichomi come un artigiano del chill. Ma attenzione: tra normative, rischi e zone grigie, il passo dal fai-da-te al fuorilegge è breve.

Vediamo insieme cosa si può — e soprattutto cosa non si può — fare in Italia e nel mondo, partendo dalle basi.

Cos’è lhashish (e perché attira così tanto)

Lhashish è un derivato della cannabis ottenuto dalla resina delle infiorescenze femminili. Quella polverina appiccicosa e profumatissima che si chiama kiefo polline viene raccolta, setacciata, compressa. Il risultato è un concentrato ricco di cannabinoidi (soprattutto THC) e terpeni, con effetti più potenti rispetto alla cannabis non lavorata.

Per molti appassionati, lhashish è una forma di alchimia botanica: profuma di ritualità, pazienza, precisione. Non è un caso se in Marocco, Libano e Afghanistan esistono vere e proprie scuole artigianali per la sua produzione. Ma in Italia?

Il punto sulla legalità: cosa dice la legge italiana

Eccoci al nodo cruciale. In Italia, la produzione di hashish è considerata a tutti gli effetti produzione di sostanza stupefacente. Il DPR 309/1990 (Testo Unico sugli Stupefacenti) è chiaro: anche la trasformazione casalinga per uso personale è vietata, e può portare a sanzioni penali se supera determinati limiti quantitativi o se c’è lipotesi di spaccio.

La coltivazione domestica è stata parzialmente depenalizzata per uso personale grazie a sentenze della Cassazione (lultima nel 2019), ma riguarda solo la pianta, non la trasformazione in derivati come hashish, olio o estratti.

Insomma: anche se coltivi legalmente una pianta di cannabis per te, non puoi farci hashish. Né per scherzo, né per esperimento”.

E allestero? Qualcuno lo permette (davvero)

Se ti sposti fuori dallItalia, la musica cambia. In Spagna, nei Cannabis Social Club, lautoproduzione (compresa la trasformazione in hashish) è consentita entro certi limiti e solo per i soci. In Uruguay, puoi coltivare e trasformare liberamente fino a sei piante per uso personale. Negli USA, in alcuni stati (California, Colorado, Oregon) è legale produrre hashish casalingo, purché si usino metodi non esplosivi.

Ma attenzione: la sicurezza è unaltra storia. Lestrazione con solventi volatili come butano o etanolo ad alta gradazione è pericolosissima, sia per la salute sia per il rischio di esplosione. In diversi paesi è vietata anche dove la cannabis è legale.

Hashish fatto in casa: come si ottiene (in teoria)

Disclaimer: non è un invito a infrangere la legge. Ma capire i metodi tradizionali aiuta a orientarsi nel dibattito culturale.

Le tecniche più comuni per ottenere hashish includono:

           Setacciatura a secco: si strofina lerba secca su setacci molto fini per separare il kief, che poi viene pressato.

           Ice-O-Lator (bubble hash): si usa acqua ghiacciata per staccare i tricomi, filtrandoli poi con sacche a maglia fine.

           Rosin: è lunica tecnica domestica” ritenuta relativamente sicura, perché usa solo pressione e calore (tipo con una pressa per capelli). Ma anche qui: serve esperienza, e non è legale se lo fai da piante ad alto THC.

Tutte queste tecniche sono utilizzate nel mondo della cannabis light, dove la percentuale di THC è inferiore allo 0,5% (soglia legale in Italia). In quel caso, è possibile trovare hashish legale in vendita ma sempre ottenuto da canapa industriale certificata.

La via legale: hashish da CBD (e perché conviene)

La buona notizia è che esiste unalternativa legale, sicura e disponibile: lhashish CBD, ovvero derivati resinosi ottenuti da cannabis light. Esteticamente identico a quello classico, non ha effetti psicoattivi, ma regala un senso di relax corporeo e benessere diffuso. Alcuni dicono non sballa”, altri rilassa meglio”.

Lhashish da CBD si ottiene con tecniche analoghe ma partendo da materia prima legale, e viene venduto da produttori autorizzati, spesso con laboratorio a vista e controlli di qualità sui livelli di THC.

👉 Lo trovi anche da noi, ovviamente: www.piggyweed.com

Hashish e salute: i rischi del fai-da-te

Preparare hashish in casa con solventi o metodi artigianali è tuttaltro che green”:

           Rischio di contaminazioni: se non pulisci bene, il risultato può contenere residui chimici dannosi.

           Sovradosaggio da THC: lhashish è un concentrato, quindi basta poco per avere effetti troppo forti (soprattutto per chi non ha tolleranza).

           Esplosioni e incendi: estrarre con butano in ambienti chiusi ha causato più di un incidente grave, anche mortale.

Il motto, come sempre, è: chill sì, ma responsabile.

Lautoproduzione come gesto culturale e politico

C’è anche chi difende lautoproduzione come forma di autodeterminazione. In unItalia in cui la cannabis terapeutica è difficile da ottenere e quella ricreativa è ancora illegale, molte persone rivendicano il diritto a coltivare e trasformare in autonomia.

Associazioni come Meglio Legale o Fuoriluogo portano avanti campagne per legalizzare la coltivazione personale, anche per fini ricreativi, ispirandosi a modelli come quello spagnolo. Per alcuni, fare hashish a casa è più di un gesto: è un atto politico.

Conclusione? No, solo consapevolezza

Fare hashish in casa, oggi, non è legale in Italia neppure se sei un piccolo coltivatore appassionato. Ma conoscere cosa si può fare, quali sono i rischi, e quali alternative legali esistono è il primo passo per una scelta consapevole e responsabile. Il chill non ha bisogno di scorciatoie rischiose: basta sapere dove cercare.

👉 Se vuoi rilassarti senza preoccupazioni, dai unocchiata ai nostri hash legali: artigianali, sicuri, buoni. E soprattutto, 100% dentro la legge: www.piggyweed.com

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