Negli ultimi anni in Europa è successo qualcosa di curioso: mentre l’immaginario collettivo continuava a parlare di “funghi allucinogeni” come fossero solo simbolo di festa o trasgressione, i legislatori hanno iniziato a trattare la psilocibina come una materia serissima. Da un lato resta tra le sostanze più controllate, dall’altro diventa oggetto di studi clinici, programmi terapeutici, discussioni parlamentari.
Il risultato è una mappa legale a macchia di leopardo: paesi che sperimentano percorsi medici, altri che decriminalizzano, altri ancora che restano rigidissimi.
Se ti stai chiedendo qual è la situazione delle leggi sulla psilocibina in Europa oggi — e cosa prevede nello specifico la normativa in Italia — facciamo ordine.
(Nota ovvia ma importante: quanto segue è informativo, non è consulenza legale. Le norme possono cambiare, e prima di prendere decisioni reali è sempre bene verificare con fonti ufficiali o un avvocato.)
Il quadro di base: psilocibina quasi ovunque tra le sostanze più controllate
Quasi tutti i paesi europei si appoggiano alle convenzioni ONU sulle droghe psicotrope, dove psilocibina e psilocina sono inserite tra le sostanze più controllate. Di conseguenza, in gran parte d’Europa:
• produzione, vendita e traffico sono reati penali
• il possesso è quasi sempre vietato (a volte con eccezioni per “piccole quantità” o uso personale)
• l’uso medico è consentito solo in contesti di ricerca o programmi speciali
La pagina aggiornata sulla legalità dei funghi psilocibinici mostra chiaramente che, a parte poche eccezioni, in Europa parliamo ancora di sostanza illegale, con sfumature da paese a paese.
Ma dentro questo quadro rigido, qualcosa si muove: è lì che entrano in gioco decriminalizzazione, uso terapeutico controllato e ricerca clinica.
Dove la psilocibina incontra la medicina: Svizzera, Germania, Cechia
La frontiera più interessante, oggi, non è tanto quella del “faccio quello che voglio”, ma quella dell’uso medico regolato.
Svizzera: il laboratorio d’Europa
La Svizzera, pur non essendo nell’UE, è uno dei riferimenti chiave. Dal 2014 esiste un programma di uso medico limitato che permette ai medici di richiedere autorizzazioni individuali per trattare pazienti con LSD, MDMA e psilocibina.
Nel 2024 le autorizzazioni sono esplose: circa 723 pazienti trattati, di cui 348 con psilocibina. Non si tratta di farmaci “approvati” in senso classico, ma di eccezioni concesse caso per caso, sempre sotto controllo dell’autorità sanitaria.
Germania: il primo programma “compassionate use” dell’UE
Nel 2025 la Germania ha compiuto un passo simbolico: ha creato il primo programma di accesso compassionevole alla psilocibina all’interno dell’Unione Europea.
In pratica, alcuni centri specializzati possono offrire psilocibina a pazienti con depressione resistente, fuori dai classici trial clinici ma sempre in un contesto medico strutturato, con protocolli e monitoraggio. La sostanza resta illegale per uso ricreativo, ma l’idea che psilocibina = solo “droga” è ufficialmente tramontata.
Repubblica Ceca: terapia psilocibina-assistita dal 2026
In Cechia, il possesso di piccole quantità di sostanze (inclusi i funghi psilocibinici) è da anni trattato come illecito amministrativo, non penale, con multe invece che carcere.
La novità vera è che il paese ha approvato la legalizzazione dell’uso medico della psilocibina dal 1° gennaio 2026, nell’ambito di terapie psichiatrico-assistite per pazienti in contesti ospedalieri e clinici, con psichiatri formati e sotto supervisione.
È uno degli sviluppi che, insieme a Svizzera e Germania, il Lancet indica come segnali di una nuova fase per la psicoterapia psichedelica in Europa.
Decriminalizzazione e “zone grigie”: Portogallo, Spagna, Olanda, Slovenia
Altri paesi non hanno ancora aperto al uso medico strutturato, ma hanno cambiato approccio sul possesso personale.
Portogallo: il modello “decriminalizzazione di tutte le droghe”
Dal 2001 il Portogallo ha decriminalizzato il possesso di tutte le droghe per uso personale, psilocibina inclusa. Non significa legalizzazione: significa che chi viene trovato con piccole quantità non viene trattato come criminale, ma come persona da orientare verso percorsi sanitari o sociali.
Produzione, vendita e traffico restano reati. L’uso ricreativo dei funghi psilocibinici, però, di fatto si inserisce in una politica molto più orientata alla riduzione del danno che alla repressione pura.
Spagna: funghi in area grigia, uso privato decriminalizzato
In Spagna la situazione è sottile:
– il consumo e il possesso di funghi psilocibinici in ambito privato sono decriminalizzati, cioè non comportano sanzioni penali se si tratta di piccole quantità per uso personale;
– la vendita e distribuzione restano illegali;
– l’estratto cristallizzato di psilocibina è considerato sostanza narcotica illegale, mentre i funghi in sé sono trattati in modo diverso e spesso configurano una zona grigia: non “liberi”, ma neppure assimilati automaticamente ai derivati chimici puri.
Non a caso, negli ultimi anni sono nate realtà che organizzano ritiri psichedelici, muovendosi tra tolleranza pratica e interpretazioni legali favorevoli.
Paesi Bassi: funghi no, tartufi sì
In Olanda i funghi psilocibinici sono vietati dal 2008, ma esiste il famoso “loophole” dei tartufi (sclerotia), che contengono psilocibina ma non rientrano nello stesso divieto.
Risultato: i tartufi psicoattivi sono legali e venduti nei smartshop, e molti ritiri di psilocibina operano proprio utilizzando tartufi, non funghi, per restare nella legalità.
Slovenia e altri paesi con decriminalizzazione parziale
La Slovenia è un esempio interessante di approccio “soft”: l’acquisto per uso personale e il possesso di piccole quantità di sostanze, psilocibina inclusa, è decriminalizzato e trattato con multe amministrative, mentre la produzione e il traffico restano reati.
Quadri simili esistono anche in altri paesi dell’Est e del Nord Europa, dove:
• l’uso personale viene spostato sul piano amministrativo
• ma il fungo, come prodotto o coltivazione, resta formalmente illegale
Italia: psilocibina vietata, ma con la prima sperimentazione clinica approvata
E in Italia, qual è lo stato della psilocibina dal punto di vista normativo?
La parte secca: normativa italiana sulla psilocibina
Nel nostro ordinamento la psilocibina è inserita nelle Tabelle del DPR 309/90, tra le sostanze stupefacenti ad alto potenziale di abuso (Tabella I). Questo significa, in concreto:
• produzione, traffico e vendita sono reati
• il possesso di funghi psilocibinici è equiparato al possesso di sostanza stupefacente
• non esiste nessuna depenalizzazione specifica per i funghi “magici”
Gli aggiornamenti recenti delle Tabelle del Ministero della Salute (anche nel 2025) hanno introdotto nuove sostanze psicoattive, ma non hanno ammorbidito la posizione sulla psilocibina: resta a tutti gli effetti in area “vietata” per uso ricreativo.
La parte nuova: il primo trial clinico italiano
La vera novità arriva nel luglio 2025: l’AIFA autorizza il primo studio clinico italiano sulla psilocibina per il trattamento della depressione resistente ai farmaci, coordinato dalla Clinica psichiatrica di Chieti insieme all’Università “Gabriele d’Annunzio” e altri centri partner.
Lo studio:
• coinvolgerà circa 68 pazienti
• durerà 24 mesi
• utilizzerà psilocibina in contesto clinico, con supporto psicoterapeutico e monitoraggio medico
Questo non cambia la situazione per il cittadino comune (che continua a non poter usare legalmente funghi psilocibinici), ma segna un passaggio simbolico: la psilocibina entra ufficialmente nella ricerca clinica italiana, non solo nei discorsi di conferenze internazionali.
Ricerca e futuro: dove stanno andando le leggi sulla psilocibina in Europa
Se guardiamo il quadro d’insieme, le leggi sui funghi psilocibinici in Europa oggi raccontano tre tendenze:
1. Rigoroso controllo penale
In molti paesi (Francia, Belgio, Italia, paesi dell’Est) psilocibina e funghi restano vietati in blocco, con poche aperture concrete. Wikipedia+1
2. Decriminalizzazione e zone grigie
Paesi come Portogallo e Spagna spostano il focus dal punire al gestire il consumo personale, mentre Olanda e altri lavorano su “loophole” come tartufi o grow kit, costruendo prassi tollerate. Novus Fumus+3Transform+3The Local Spain+3
3. Uso terapeutico regolato e ricerca in espansione
Svizzera, Germania e Repubblica Ceca spingono verso programmi medici e terapeutici reali, con numeri in crescita e un coinvolgimento sempre maggiore di clinici e ricercatori. The Lancet+4SWI swissinfo.ch+4PMC+4
La direzione sembra chiara: non si va verso un “liberi tutti”, ma verso un modello in cui la psilocibina resta sostanza seria, regolata, ma utilizzabile — almeno in ambito clinico — per trattare condizioni come depressione resistente, PTSD, dipendenze.
