Come inalare correttamente la marijuana

Come inalare correttamente la marijuana

Hai mai pensato che ci potessero essere un modo giusto e uno sbagliato di fumare l’erba? In effetti non è proprio così, ma se si inala correttamente la marijuana permettendo ai cannabinoidi di entrare nei polmoni e da lì di arrivare al cervello è possibile godere appieno dei suoi effetti.
Prima di tutto, un appunto sui termini: il modo per ottenere il massimo degli effetti da una fumata di marijuana è inalare, non ingerire. Quando si inala, si introducono sostanze vaporizzate (da vaporizzatori e bong) o bruciate (dalle tradizionali “canne”) direttamente nei polmoni. Invece, quando si ingerisce, il fumo viene in parte “sprecato” perché viene ingoiato, va nello stomaco e da lì impiega molto più tempo per fare effetto. Un altro errore che fa chi prova a inalare la cannabis le prime volte, senza essere un fumatore di sigarette abituale, è trattenere il fumo in bocca e non spingerlo verso i polmoni, che sono il canale attraverso il quale il THC e il CBD entrano in circolo.
I neofiti del mondo della cannabis, specie se non sono fumatori, in effetti possono avere difficoltà a inalare correttamente la marijuana le prime volte. Ma anche tra i “veterani”, non tutti si comportano in modo da assorbire la maggior quantità di principio attivo possibile.
Ecco perciò alcuni consigli che possono aiutarti ad assorbire più cannabinoidi quando fumi:
1. Se non hai mai fumato prima, devi imparare a farlo. Si tratta di fare una leggera aspirazione dalla sigaretta o vaporizzatore, trattenere il fumo in bocca per qualche frazione di secondo e spingerlo nei polmoni con un secondo respiro. All’inizio può esserci una sensazione di bruciore e un impulso a tossire, ma piano piano diventerà automatico. Limitarsi a tenere il fumo o vapore in bocca non basta e non produce effetti, e anche “ingoiare” il fumo è un errore.
2. Se sei un fumatore esperto, potresti avere la tentazione di trattenere il fumo nei tuoi polmoni a lungo, ritardando il momento di espirare. In realtà l’idea che trattenendo il fumo si massimizzino gli effetti della cannabis è sbagliata. Delle ricerche hanno dimostrato che il 95% dei cannabinoidi viene assorbito in pochi secondi, perciò piccoli tiri garantiscono il massimo degli effetti. Trattenere il fumo nei polmoni significa solo assorbire più catrame del necessario.
3. Una leggenda metropolitana dice che se si tossisce mentre si fuma la cannabis significa che questa è entrata profondamente nei polmoni, ma non è vero. Tossire significa, invece, che si sta fumando o svapando male, trattenendo il fumo troppo a lungo o facendo tiri troppo energici. Si tossisce perché il vaporizzatore è troppo caldo o perché il catrame “pizzica” i polmoni, e non per via della cannabis.
4. Il tiro perfetto dura in tutto 4 secondi, due di l’inspirazione e due di apnea, cui poi segue l’espirazione che può essere lenta o veloce indifferentemente e che non rientra nel conto. Questo modo di fumare porta il massimo del risultato col minimo del danno a livello di irritazione di polmoni e gola.
Per concludere, anche se si è fumatori “veterani” imparare a distinguere le leggende dalla realtà è molto utile in termini di salute, perché fumando correttamente si riducono inutili assunzioni di catrame e altre sostanze irritanti. Fare piccoli tiri anziché boccate esagerate porta al massimo del gusto e della resa col minimo degli effetti collaterali.
Inutile dire che fumare le sigarette come “allenamento” per fumare la cannabis è pienamente sconsigliabile e che è facilissimo inalare la marijuana correttamente, seguendo questi nostri consigli.
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