Il lavaggio delle radici della cannabis: perché e come farlo

Il lavaggio delle radici della cannabis: perché e come farlo

Il lavaggio delle radici, in inglese flushing, è una procedura molto importante affinché la nostra pianta di cannabis dia il meglio di sé: consente di correggere alcuni squilibri, ad esempio un eccesso di fertilizzazione, e secondo molti coltivatori fa assumere alle cime un gusto migliore. 

Quando concimiamo le piante con nutrienti NPK, una parte dei sali minerali viene assorbita dalle radici e una parte resta nel terreno, che diviene carico di sostanze. A prima vista questo sembrerebbe essere un fattore positivo, ma non è così: una concentrazione eccessiva di sali può compromettere la capacità della pianta di assorbire nutrienti dal terreno, dando luogo al cosiddetto “blocco dei nutrienti”.

Il blocco dei nutrienti è un problema piuttosto frequente nella coltivazione della cannabis e non accade solo ai coltivatori principianti, in quanto anche i più esperti devono fronteggiarlo ogni tanto. Quando il terreno in cui si trova la piantina è troppo carico di NPK le radici “reagiscono” e smettono di assorbire correttamente le sostanze. La piantina potrebbe quindi avere foglie “flosce”, con bruciature sulla punta, potrebbe crescere a rilento e manifestare segni riconducibili a una carenza nutritiva. La soluzione più immediata che potrebbe venire in mente è rincarare la dose, concimando ancora di più. Niente di peggio! La vera soluzione sta nel lavaggio delle radici.

Il flushing è un’operazione piuttosto semplice, che consiste nell’innaffiare il sostrato dove si trova la pianta di cannabis con acqua a PH regolato. 

  • Per la coltivazione su terreno o fibra di cocco
  • Basta innaffiare il vaso con una quantità precisa di acqua a PH regolato. Per calcolare facilmente i litri necessari basta dividere per due le dimensioni del vaso: se esso ha una capienza di 20 litri, ad esempio, occorrerà annaffiarlo con 10 litri di acqua; se è da 15 litri occorreranno 7,5 litri di acqua e così via.

  • Per la coltivazione idroponica
  • I tempi per il flushing nelle coltivazioni idroponiche sono un po’ più lunghi. È possibile fare un lavaggio rapido in 3-7 giorni, preferibilmente in fase di fioritura, utilizzando una soluzione specifica per il flushing. Altrimenti è possibile effettuare una pulizia graduale nell’arco di circa due settimane (quelle precedenti al raccolto) diluendo pian piano l’acqua del serbatoio con acqua a PH regolato. 

    Il flushing è consigliato dai coltivatori esperti perché, oltre a risolvere i problemi di cui abbiamo parlato, come ad esempio il blocco dei nutrienti, sembra aiuti anche a migliorare il sapore delle cime. Riducendo le sostanze nutritive a portata della pianta negli ultimi giorni prima del raccolto, gli squilibri nutritivi si appianano e le cime assumono un sapore più vellutato.

    Il lavaggio delle radici è, in definitiva, un metodo semplice ed efficace che migliora la qualità dei raccolti. Ma attenzione, non va bene per tutti: chi coltiva la marijuana biologica infatti dovrebbe fare a meno di questa tecnica. La coltivazione con concimi naturali e con l’aiuto di microrganismi “alleati” mal sopporta intrusioni che vadano ad alterare l’equilibrio dell’ecosistema. In questo caso il lavaggio potrebbe addirittura rivelarsi dannoso.

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