Coltivazione canapa in italia
Coltivare canapa in Italia è legale oppure no? Come coltivare la Marijuana da soli senza rischiare problemi con la legge? Queste sono domande che molte persone si pongono, dal momento che nel nostro Paese la coltivazione e il consumo di cannabis sono soggetti a forti restrizioni.
Negli ultimi anni il dibattito sulla legalità della cannabis ha portato a una piccola e graduale apertura delle istituzioni al consumo e alla coltivazione di questa pianta, anche se ancora con un’ottica fortemente proibizionista. Infatti, lo anticipiamo subito, coltivare la Marijuana in Italia è legale solo se parliamo di semi certificati che contengono una percentuale di THC minima.
Cosa dice la legge
Secondo la legge, infatti, è possibile coltivare, vendere e consumare in modo totalmente legale solo la cosiddetta c.d, o cannabis light, che ha una concentrazione di THC inferiore allo 0,6% (quindi praticamente nulla).
Per fortuna, l’assenza della molecola responsabile dei ben noti effetti psicotropi della cannabis non impatta sugli altri componenti, che hanno anch’essi dei benefici ampiamente dimostrati. La cannabis legale è ricca di CBD, una sostanza che aiuta a rilassarsi, calma i dolori muscolari e articolari, ha poteri antiossidanti e antinfiammatori. La potenza benefica della cannabis, anche privata del THC, è così alta che il governo italiano non ha potuto continuare a vietarla.
Come non incorrere in sanzioni
A questo punto, visto che parliamo di particelle minuscole contenute in una pianta, e visto che apparentemente i semi “legali” e “illegali” sono identici, è bene sapere cosa fare per essere sicuri di coltivare solo le varietà consentite e non avere problemi con la legge.
In realtà è molto semplice, basta comprare i semi solo da commercianti autorizzati. È indispensabile che sulla confezione acquistata sia presente un codice di tracciabilità del prodotto, in modo da poter risalire alla sua origine. È sempre bene, poi, conservare la confezione e lo scontrino dell’acquisto, in modo da poterli esibire durante eventuali controlli. In ogni caso, consiglio personale, meglio evitare di creare piantagioni sul balcone… la pandemia ci ha dimostrato quanto possano essere terribili i vicini!
Una volta confermato che è possibile coltivare in casa la cannabis light, possiamo aggiungere che a differenza di quanto avviene per le piante illegali non c’è nessun limite di quantità per quanto riguarda coltivazione e detenzione. Perciò, via libera! Se volete limitarvi a una piantina o volete tenere venti vasi, dal punto di vista della legge non c’è differenza.
Conclusione
Coltivare in casa la cannabis legale per sé e per gli amici è un’attività molto gratificante. L’utilizzo di semi certificati e dall’origine controllata non fa che assicurare, ancora di più, la bontà delle cime che otterrete, il loro aroma e la loro assoluta naturalità.