Essiccare correttamente le cime di cannabis appena raccolte è fondamentale per ottenere un prodotto dalle proprietà inalterate e dall’ottimo gusto. Gestire bene il momento dell’essiccazione della marijuana significa ritagliarti un po’ di tempo ogni giorno per prendertene cura: improvvisare o comportarti in modo negligente si tradurrà facilmente in un danno, perché le cime potrebbero essere preda di muffe e rovinarsi. Se sei un principiante potresti avere dei dubbi su quale sia la procedura di essiccazione migliore, ma non temere! Te la spieghiamo noi, in tre semplici passaggi.
Organizzare al meglio il tuo spazio per l’essiccazione
I fattori di cui dovrai tenere conto per organizzare la stanza dedicata all’essiccazione sono il tempo, lo spazio, l’umidità, la temperatura e l’aerazione.
Se hai molte piante, potresti avere la tentazione di ammassarle in un piccolo spazio dove essiccarle tutte insieme. Si tratta di un errore, perché per seccarsi nel modo giusto hanno bisogno di spazio e di aria. Quando le piante si trovano ammassate in spazi ristretti l’umidità sale esponenzialmente e il rischio di perdere il raccolto si fa concreto. Assicurati dunque di avere una stanza abbastanza grande e ariosa.
Dovresti avere la possibilità di controllare l’umidità. Infatti, come abbiamo detto, se questo valore è elevato il rischio di muffe è dietro l’angolo; se l’umidità è troppo poca, al contrario, l’essiccazione sarà troppo rapida. Per i primi tre giorni l’umidità dovrebbe stazionare intorno al 70% e scendere al 60% circa nei giorni successivi.
La stanza dove essiccherai la tua marijuana dovrebbe essere buia (il sole rovina le cime) e priva di sbalzi termici: la temperatura ideale è tra i 20 e i 24 gradi. Se non c’è abbastanza aria nella stanza (che dovrebbe godere di un ricambio costante) può essere utile installare un sistema di aerazione o un ventilatore.
Conoscere i tempi dell’essiccazione
In generale, per essiccare la cannabis sono necessari dai 7 ai 15 giorni. Sempre parlando in generale, possiamo dire che le cime più grandi e compatte hanno bisogno di più tempo rispetto a quelle piccole. Ma come puoi accertarti che il processo è giunto al termine? Semplice: puoi provare a spezzare un rametto della tua marijuana. Se si tronca in modo netto, senza piegarsi, significa che la pianta ha perso gran parte della sua umidità ed è pronta per essere conciata.
Conciare la cannabis
In un articolo di qualche tempo fa abbiamo parlato in modo diffuso della concia della cannabis. Questo processo ti permetterà di avere un prodotto migliore dal punto di vista del gusto e anche degli effetti. Dopo l’essiccazione, metti le cime di marijuana dentro barattoli di vetro sul genere dei contenitori per la marmellata. Non riempirli troppo: circa ¾. Metti i barattoli chiusi in un luogo buio e asciutto e controllali almeno una volta al giorno.
Che cosa significa controllare la concia? Si tratta di aprire il barattolo e cercare, anche aiutandosi con le mani, eventuali tracce di muffa. Se una cima è ammuffita è necessario toglierla dal barattolo. L’aria che entrerà attraverso l’apertura nel momento dell’ispezione contribuirà a ridurre il rischio di muffe. La concia deve durare circa due settimane per garantire un’erba della miglior qualità.