Il microdosing della cannabis (che contenga o meno THC) può essere molto utile per provare i benefici dell’erba senza effetti di sballo o sonnolenza. Per chi vuole una “spintarella” alle proprie giornate o ha a che fare con piccoli dolori (ciclo, reumi ecc) ma non vuole provare gli effetti psicologici associati al consumo, questa è decisamente una scelta intelligente.
Di solito la teoria del microdosaggio, basata sull’assunzione di piccole quantità di “droga” al fine di migliorare salute e pensiero creativo senza effetti collaterali, viene applicata a funghi e altri psichedelici. Ma ciò non vuol dire che non sia possibile applicare tale tecnica anche alla cannabis con THC o CBD.
Microdosare la cannabis significa assumere ogni giorno, oppure due-tre volte a settimana, la dose minima efficace di erba, quasi come se fosse un farmaco. Idealmente, dopo avere assunto una piccola quantità di weed, si può avvertire quel senso di elevazione mentale che si prova di solito con un consumo più esteso. Chi svolge mestieri creativi o è un imprenditore potrebbe incrementare la sua capacità di trovare soluzioni ai problemi che prima sembravano insormontabili.
Assumere molta cannabis provoca inevitabilmente la perdita della capacità di concentrarsi efficacemente. Nessuno potrebbe mettersi al lavoro o eseguire compiti delicati mentre è sballato. Ma chi assume le microdosi lo fa proprio per lavorare meglio: un cambio di prospettiva assai deciso.
Il microdosing può essere utile anche a chi ha una dipendenza dalla marijuana e vuole mettere in pausa il consumo per un po’. Per quanto l’astinenza dall’erba non sia minimamente paragonabile a quella dall’alcool o da altre droghe, è comunque fonte di un disagio che le microdosi aiutano ad attenuare.
Infine il microdosing può essere utilizzato, all’opposto, per introdurre l’uso del CBD o del THC in chi ne ha bisogno per ragioni mediche come le malattie croniche.
Un esempio di microdose potrebbe essere preparare una “canna” e farne una sola boccata, poi aspettare 20 minuti ed eventualmente farne un’altra. E poi basta, fino a domani. Per chi ha una tolleranza più alta invece il principio potrebbe essere riassunto con “fumare poco e spesso”: un tiro al mattino, uno a mezzogiorno, uno a metà pomeriggio, uno a cena e uno prima di andare a letto, per fare un esempio.
È chiaro che trovare la quantità minima necessaria per sentire i benefici è un processo che richiede tempo e pazienza e può essere sorretto dalla compilazione di un diario in cui annotare le proprie sensazioni giorno dopo giorno.
Il microdosaggio di THC o CBD elimina il fattore ricreativo associato alla cannabis ma permette di sentire gli effetti benefici (rilassamento, pensiero creativo ecc) lungo tutto l’arco della giornata. Il microdosing non si può fare solo con l’erba da fumare, ma anche con i prodotti edibili, con l’olio di CBD o coi preparati per la vaporizzazione. È sempre bene informarsi sulle quantità considerate efficaci per ogni prodotto informandosi dal rivenditore o leggendo le etichette.