Quando acquistate dei prodotti a base di cannabis di solito trovate espresse sull’etichetta le quantità di THC e CBD. Ma quando, ad esempio, coltivate l’erba in casa, potreste voler conoscere l’esatto quantitativo di sostanze psicoattive presenti all’interno. Ecco perché potrebbe tornarvi utile calcolare i livelli di THC o CBD presenti nella vostra marijuana.
Perché testare i livelli di cannabinoidi nella marijuana
Sebbene le seedbank forniscano dettagliate informazioni sul contenuto di THC e CBD dei loro semi, la quantità effettiva di queste molecole dipende anche da altri fattori che intervengono durante la coltivazione. La quantità di THC prodotta dai fiori di marijuana può dipendere dall’illuminazione che ricevono le piante, dalla loro salute, dal numero di settimane di fioritura e da altri fattori. Per chi vuole conoscere esattamente il contenuto di THC e CBD della propria cannabis è quindi consigliabile eseguire dei test dopo il raccolto.
Sono vari i motivi per cui potreste voler conoscere la quantità di cannabinoidi presenti nella vostra marijuana:
- Per sapere cosa aspettarvi dall’esperienza
Conoscere esattamente la quantità di cannabinoidi presenti nelle infiorescenze di cannabis aiuta a capire che cosa aspettarsi da loro in termini di esperienza di consumo.
- Per dosare meglio la cannabis
Se non volete assumere troppa o troppo poca cannabis o volete preparare degli edibili, sapere quanto THC e CBD contengono le cime vi permette di dosarle meglio.
- Per massimizzare i raccolti futuri
Se il contenuto di THC è inferiore a quello che vi aspettate potete correggere la vostra tecnica di coltivazione, magari cambiando le impostazioni delle lampade o fornendo integratori alle piante.
Come testare il THC e il CBD nell’erba
Ci sono tre principali metodi che potete usare per testare il THC nella cannabis e si basano sull’utilizzo di gadget e kit da acquistare presso i rivenditori specializzati:
- Kit per analisi colorimetriche della cannabis
Il kit per le analisi colorimetriche per la cannabis è una soluzione economica e semplice da utilizzare: il costo di tre kit si aggira intorno ai 25 euro.
Come funzionano questi kit? Basta prelevare una piccola quantità di materiale (fiori, estratto, olio) e inserirlo nell’apposito contenitore insieme al fluido di prova. Si deve poi scuotere bene la miscela e aspettare per un paio di minuti. A quel punto il liquido assumerà un colore ben determinato che andrà confrontato con la tabella colorimetrica fornita insieme al kit.
Questi kit sono molto economici ma poco precisi, infatti rivelano contenuti di THC fino al 20% e di CBD fino al 2,5%. Tuttavia sono una buona soluzione per i consumatori ricreativi e per i curiosi.
- Kit con piastre per cromatografia su strato sottile (TLC)
I kit TLC sono più precisi di quelli colorimetrici ma anche più costosi. Un kit che può analizzare dai 20 ai 25 campioni costa intorno ai 135 euro. Ne vale però la pena, in quanto questo strumento riesce a rilevare non solo il THC e il CBD ma anche i cannabinoidi secondari come CBN, CBG e THCV.
Come funziona il test? È necessario mescolare 0,1 grammi di materiale (fiori, estratti, edibili, oli) nel fluido di prova. Nel kit è inclusa una pipetta che servirà a prelevare e aggiungere piccole quantità di liquido su una piastra di vetro rivestita. Bisogna poi posizionare questa piastra nel liquido di prova e osservare come il liquido viene assorbito da essa.
Questo processo serve a separare e a rilevare le proprietà dei singoli cannabinoidi nella nostra marijuana. Dopo di questo occorre spruzzare sulle piastre un liquido che rivelerà macchie colorate, le quali andranno confrontate con il modello fornito dal kit per calcolare la quantità di cannabinoidi con la precisione dell’1%.
- Gadget per testare la cannabis
I gadget per testare la cannabis sono dei dispositivi tecnologici collegati a app specifiche e si rivolgono in particolare ai coltivatori. Il loro costo si aggira intorno agli 850 euro. Per utilizzare un gadget basta collegare il dispositivo alla sua app tramite bluetooth. Bisogna poi posizionare un campione di infiorescenza sul dispositivo e selezionare l’opzione “infiorescenza” sull’app. Il processo di analisi dura dai 3 ai 5 minuti, dopo i quali l’app rivelerà un’analisi dettagliata del contenuto di THC, CBD e CBN della cima analizzata. Questi dispositivi possono analizzare anche il profilo terpenico.
Vale la pena di testare il THC nella cannabis?
Per i consumatori ricreativi testare il THC o il CBD nella cannabis può essere superfluo. Ma se siete coltivatori o consumatori olistici, rendervi conto dell’effettivo contenuto di cannabinoidi nella vostre cime può essere importante. In genere le informazioni fornite dalle seedbank bastano a dare un’idea generale del contenuto di sostanze psicoattive nella cannabis, ma per chi vuole davvero rendersi conto di ciò che sta fumando e dosare per bene la propria erba anche un kit di base colorimetrico può essere una buona opzione d’acquisto.