La bevanda conosciuta come “tè di san pedro” è un prodotto tradizionale della regione delle Ande molto apprezzato per il suo contenuto di mescalina, uno psichedelico naturale. In questo articolo scopriremo cos’è il cactus san pedro, qual è la sua storia e come preparare un potente tè alla mescalina.
Cos’è il cactus san pedro
Il san pedro, il cui nome scientifico è Trichocereus pachanoi, è un cactus originario delle Ande in Perù ed è noto in tutto il mondo sia per la sua bellezza (è molto usato a scopo ornamentale) sia per i suoi poteri psicoattivi (contiene infatti la mescalina, una droga allucinogena naturale). Le dimensioni di questo cactus, che si può coltivare anche in Italia, sono imponenti: arriva a un’altezza anche di sei metri! La sua forma è cilindrica, con un alto fusto coperto di spine di colore bruno o nerastro, mentre i suoi fiori, che nascono in primavera, sono bianchi.
Storia e utilizzo del san pedro
Il san pedro è utilizzato da migliaia di anni nella cultura peruviana per vivere dei “viaggi” religiosi o di guarigione. Le prime testimonianze dell’utilizzo di questa pianta risalgono a oltre tremila anni fa: in un tempio della cultura Chavin sono state ritrovate tracce di cactus e dipinti che raffigurano il san pedro.
Il rituale tradizionale può variare nelle sue forme, ma di norma è officiato da uno sciamano. Si inizia con un digiuno di 24 ore, dopodiché i partecipanti al rito si siedono intorno a un altare detto mesa. Dopo aver assunto del tabacco da fiuto come momento di purificazione, i partecipanti assumono il san pedro e continuano il rituale con musica e canti. La sostanza psicoattiva serve per comunicare col mondo degli spiriti e raggiungere l’obiettivo iniziatico o di guarigione.
Come preparare il tè di san pedro
Per preparare il tè “sciamanico” ti serviranno del cactus san pedro fresco, una pentola grande, un coltello e un tagliere, un colino o una garza alimentare. Facoltativo, ma comunque consigliato, è l’utilizzo di un frullatore a immersione.
Ecco il procedimento:
- Lava il san pedro sotto l’acqua fredda per rimuovere sporco e impurità.
- Rimuovi le spine e sbuccia il cactus con attenzione: si dice che lo strato verde chiaro appena sotto la “pelle” contenga più mescalina quindi non sbucciare troppo in profondità.
- Taglia il san pedro a piccoli pezzi.
- Frulla il cactus (facoltativo). Sebbene questo passaggio non sia necessario, alcuni sostengono che frullando la polpa del san pedro il tè diventi più potente.
- Bolli il san pedro: trasferisci in una pentola capiente i pezzi o la polpa di cactus, versa sufficiente acqua affinché il tutto sia ricoperto e fai bollire.
- Appena l’acqua bolle, abbassa la fiamma e cuoci a fuoco basso per almeno sei ore. Ricordati di mescolare ogni tanto e se noti che il cactus o la polpa si seccano aggiungi altra acqua. Durante il processo di cottura la mescalina si trasferirà nell’acqua.
- Alcune persone aggiungono del succo di limone in questa fase perché si pensa, anche se non è dimostrato, che l’acido aiuti a catalizzare l’estrazione della mescalina.
- Dopo almeno sei ore di sobbollitura è ora di separare la parte solida dalla parte liquida con l’aiuto di un colino o una garza alimentare.
- Ora puoi consumare il liquido tal quale o farlo ridurre in pentola lasciandolo sul fuoco per tutto il tempo che sarà necessario. Molte persone, non essendo il sapore del tè tanto gradevole, lo fanno “restringere” fino alla misura di un piccolo shot.
Il tè alla mescalina si può consumare subito o lasciar raffreddare e può essere conservato in frigorifero per alcuni giorni.
Quanto tè al san pedro bisogna bere?
La dose di san pedro corretta varia da persona a persona e dipende dalla tolleranza individuale. Di norma si dice che 200-300 grammi di prodotto fresco siano sufficienti per il viaggio sciamanico di una singola persona. Prima di preparare il tè al san pedro, dunque, basterà pesare il cactus fresco e prepararlo di conseguenza. Qualcuno ritiene che, in alternativa alla pesatura, ci si possa basare sulle dimensioni del cactus da tagliare, suggerendo la misura di circa 40-50 cm a persona. La pesatura resta comunque il metodo migliore.