Mescalina e psilobicina: quali differenze?

Mescalina e psilobicina: quali differenze?

La psilobicina e la mescalina sono due sostanze enteogene (cioè psichedeliche). Tra le sostanze psichedeliche naturali esse sono decisamente le più potenti! Anche se si differenziano a livello molecolare e di effetti, vedremo come, sono entrambe state usate da migliaia di anni per scopo spirituale, terapeutico e ricreativo.

La mescalina

La mescalina è una sostanza psicoattiva presente nel cactus Peyote. È stata utilizzata da diverse popolazioni native americane, tra cui gli atzechi che assumevano mescalina prima di andare in battaglia, per sciogliere le inibizioni ed evocare gli spiriti degli antenati.

Quali sono gli effetti della mescalina? Essi variano da persona a persona. Tuttavia con una dose standard di 200-400 mg è comune provare allucinazioni visive, avere la sensazione che il tempo scorra più lentamente, giungere a uno stato particolare di autoconsapevolezza. Chi ha provato la mescalina riferisce spesso di essere entrato in uno stato psichedelico in cui vedeva i colori più vividi.

Gli effetti collaterali della mescalina sono la nausea e il vomito, favoriti dal sapore particolarmente amaro del peyote. Per i nativi americani che utilizzano il cactus da migliaia di anni questi sono segni di purificazione, necessari per intraprendere il viaggio iniziatico. In particolare il vomito ha il significato di espulsione degli spiriti maligni dal corpo della persona.

Sul piano dell’uso terapeutico della mescalina gli studi sono ancora molto pochi, ma recentemente l’interesse per questa sostanza è aumentato, il che fa ben sperare.

La psilobicina

La psilobicina è la sostanza psicoattiva contenuta nei funghi allucinogeni, oltre 200 specie di miceti presenti in gran parte del Pianeta. Sembra che anche questa molecola sia stata parte delle cerimonie religiose di popolazioni di tutte le epoche e di tutto il mondo. Secondo autori come Terence McKenna, che elaborò la cosiddetta “teoria della scimmia ebbra”, la psilobicina potrebbe addirittura avere avuto un ruolo chiave nell’evoluzione cognitiva dell’essere umano! Mckenna sostiene infatti che i nostri antenati, grazie ai funghi magici, avessero sperimentato per la prima volta fenomeni di espansione della coscienza che avrebbero supportato l’elaborazione del linguaggio e della cultura.

A prescindere da questa teoria, la psilobicina è sicuramente studiata e utilizzata a partire dal sedicesimo secolo e ha catturato l’interesse degli scienziati per i suoi particolari effetti.

Gli effetti della psilobicina sono soggettivi, ma tra i più comuni ci sono sicuramente la visione del mondo a colori saturi, la sinestesia (un fenomeno per cui i colori, i suoni e gli odori vengono percepiti su piani differenti), sensazioni di risveglio spirituale e allucinazioni.

Tra gli effetti collaterali della psilobicina troviamo la nausea e il vomito, nonché il “bad trip” caratterizzato da un senso persistente di ansia e paranoia.

Al giorno d’oggi molti ricercatori e medici sono interessati ad approfondire le qualità terapeutiche della psilobicina e stanno fiorendo un po’ ovunque studi sul potenziale di questa molecola, anche se è ancora troppo presto per giungere a conclusioni definitive.

Differenze tra psilobicina e mescalina

Anche se le due sostanze allucinogene naturali possono sembrare simili, ci sono alcune differenze tra loro.

Sul piano degli effetti, la psilocibina tende a offrire un'esperienza più introspettiva. Per molte persone, l’uso della psilocibina porta a una sensazione di connessione con l’universo e con i compagni di trip e può far emergere emozioni nascoste o dimenticate. Le allucinazioni visive e auditive sono comuni, ma spesso più “morbide” e legate a schemi e giochi di colori.

La mescalina, d'altro canto, ha una componente visiva molto più forte, caratterizzata da colori vibranti e motivi geometrici che possono dominare l’intera esperienza. La mescalina è spesso descritta come più "esteriore", con un’accentuata sensibilità verso l’ambiente fisico e la natura. Molti utenti riportano un senso di chiarezza mentale, euforia e una connessione intensa con il mondo naturale, che può sembrare quasi divino o sacro.

Anche sul piano della durata degli effetti ci sono delle differenze. Mentre la psilobicina esaurisce il suo “arco d’azione” nel giro di 4-6 ore, il trip con la mescalina può durare fino a 12 ore.

Dal punto di vista scientifico, entrambe le sostanze influenzano i recettori della serotonina nel cervello, ma in modi leggermente diversi. La psilocibina si lega ai recettori della serotonina, in particolare al recettore 5-HT2A, provocando i cambiamenti di percezione e coscienza che caratterizzano l’esperienza psichedelica. La mescalina agisce anch’essa su questi recettori, ma ha una struttura chimica diversa, essendo un tipo di feniletilamina. Questo contribuisce alla differenza nella qualità e nella "direzione" dell’esperienza.

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