Si sa da decenni che il fumo di sigaretta è una delle principali cause di morte evitabili nella
società occidentale. Il tabacco combusto libera, secondo gli esperti, circa 4000 sostanze tossiche o irritanti: tra queste ci sono veri e propri veleni come l’arsenico, il monossido di carbonio, il polonio, il cromo e il cadmio. 70 di queste sostanze sono considerate oncogeniche, cioè favorenti l’insorgenza di tumori.
La continua esposizione al fumo provoca danni piuttosto gravi ai polmoni, che perdono
progressivamente di funzionalità fino ad ammalarsi. Non parliamo poi dei piccoli disturbi
quotidiani del fumatore: gola irritata, gengive rosse, affaticamento, tosse, catarro perenne…
In Italia è molto di moda fumare la cannabis mescolandola con il tabacco.
Per questo si dice che nel nostro Paese si fumano “le canne peggiori del mondo”: l’insieme di fastidi e danni che provocano è direttamente proporzionale alla quantità di tabacco presente.
Ma per chi ama fumare la cannabis in purezza o sta prendendo in considerazione l’idea di farlo, arriva dalla scienza una bella rassicurazione: secondo uno studio, fumare hashish senza tabacco non è dannoso per i polmoni.
Lo affermano i ricercatori dell’università australiana del Queensland, che hanno condotto di recente diversi esperimenti sulla salute polmonare dei giovani adulti esposti al fumo di sola cannabis.
Nei partecipanti allo studio, il fumo di cannabis protratto per circa 9 anni non ha
compromesso la funzionalità polmonare e non ha comportato riduzioni del “flusso d’aria”, come invece è successo per coloro che fumavano solo tabacco o mischiavano il tabacco con la marijuana. I ricercatori hanno quindi concluso che la cannabis non provoca danni simili a quelli delle “bionde”.
Si sente dire molto che a provocare danni ai polmoni siano anche il riscaldamento eccessivo delle sostanze che vengono inalate e le stesse cartine con cui si è soliti avvolgere il tabacco o la cannabis.Questo in linea teorica è vero, ma è ormai assodato che chi ama fumare hashish senza tabacco ha una forte riduzione del danno rispetto ai tabagisti: la carta bruciata non è il massimo da respirare, ma sicuramente non veicola tutti i veleni che il Virginia o l’Havana contengono.
Anche uno studio americano del 2017, confrontando risultati raccolti in circa vent’anni, va a
confermare ulteriormente quanto constatato dai ricercatori australiani: i fumatori di sola marijuana possono stare tranquilli, mentre i tabagisti sperimentano danni continui per colpa del loro vizio.
Qui sorge un’ultima domanda: ci sono delle quantità che sono considerate sicure, mentre
l’eccesso può diventare controproducente? Per lo studio americano, uno “spinello” al giorno è considerato sicuro. Per il resto, ci si rifà al buon senso dei consumatori.
Ricordiamo che chi desidera smettere di fumare completamente ma non vuole rinunciare agli effetti benefici della cannabis e in particolare del CBD può assumere questa sostanza in tanti modi: dai dolci preparati con burro di cannabis, agli olii, fino agli inalatori senza combustione modellati sull’esempio della sigaretta elettronica.