Perfetto da sorseggiare alle feste, il Ginjah è una bevanda magica che unisce le proprietà delle cime di cannabis e del gin: un cocktail ancora poco conosciuto, ma aromatico e potente, che vi farà fare sicuramente una bella figura coi vostri ospiti.
Come si prepara il Ginjah? Il processo è molto semplice, ma richiede un bel po’ di pazienza. Dovete sapere che l’alcool è uno dei metodi più facili per estrarre i cannabinoidi dalla marijuana, per cui il processo di preparazione del Ginjah è semplicemente l’infusione.
Per preparare questo cocktail sono necessarie 12 cime di cannabis e 700 ml di un gin di buona qualità. Qualsiasi tipo di cannabis va bene per preparare il Ginjah. Serviranno anche un imbuto, una ciotola, un colino e una bottiglia in vetro pulita, se non volete utilizzare quella originale del gin che avete comprato.
Per prima cosa le cime vanno triturate: potete farlo con un pestello o un grinder. Qualcuno preferisce aggiungere alla miscela anche le foglie di cannabis, che vanno spezzettate. Ora è il momento della decarbossilazione, processo che serve ad “attivare” la marijuana: è sufficiente mettere le cime in forno a 110 gradi per una quarantina di minuti.
A questo punto, dopo aver lasciato raffreddare il vostro trito di cannabis, immergete il tutto nel gin. Assicuratevi che l’alcool bagni completamente la parte vegetale. Agitate la bottiglia per bene, in modo che le parti vegetali vadano in sospensione, e poi riponetela in un angolo fresco e asciutto.
Quanto deve riposare questo particolare infuso per essere godibile? Il minimo è due giorni, anche se per ottenere un Ginjah davvero di qualità sono necessarie alcune settimane. L’ideale sarebbe quindi programmare la vostra festa con largo anticipo, aspettare e ricordarsi di agitare la bottiglia almeno una volta al giorno.
Il processo di infusione è lungo, come abbiamo visto, ma può essere accelerato con il calore, ad esempio mettendo la bottiglia a bagnomaria in acqua calda per almeno mezz’ora, oppure inserendola in lavastoviglie durante un ciclo di lavaggio, purché sia ben sigillata.
A che servono il colino e la ciotola che abbiamo nominato in precedenza? La loro funzione è semplicemente di filtraggio, in modo che la bevanda si possa gustare senza trovarsi fastidiosi pezzetti tra i denti. Il consiglio, trascorso il periodo di infusione di alcune settimane, è filtrare l’intero contenuto della bottiglia, per poi ritrasferire il liquido pulito nel contenitore originale mediante l’imbuto. In questo modo il vostro Ginjah sarà sempre pronto all’uso e risulterà piacevole da bere. Si ridurrà anche il rischio che la parte vegetale si deteriori guastando la bevanda.
Il Ginjah è una bevanda che unisce gli effetti psicoattivi dell’alcool a quelli della marijuana, perciò va consumata con moderazione, stando attenti a non eccedere. Si può utilizzare per preparare cocktail come il Ginjah tonic o lemon, o anche in purezza.