Kief, conosciuto anche come kif - Piggyweed

Kief (o Kif): cos'è, come si ottiene, quali sono i suoi effetti

Il Kief o Kif è uno dei più popolari concentrati di cannabis perché è molto facile ed economico da realizzare. Il kif non è altro che un ammasso di tricomi di marijuana, quindi un concentrato della parte più psicoattiva della pianta! 

I tricomi sono i cristalli resinosi che ricoprono le cime di ogni varietà della cannabis e si presentano di colore bianco-latte o ambrato quando sono maturi. I tricomi sono ricchissimi di cannabinoidi e terpeni quindi consumarli da soli significa avere un concentrato super potente di tutti i migliori effetti della cannabis.

Kief traduzione e kief vs hash: quali differenze?

Il nome Kief deriva dalla parola araba kayf che significa “piacere”: in effetti è questo l’effetto che ci si aspetta consumandolo! 

Anche se tra gli appassionati più curiosi si sa il kief cosa è, certamente l’hashish è il concentrato di canapa più famoso. Può quindi sorgere spontanea una domanda: quale differenza c’è tra i due? Chi si è confuso stia tranquillo perché la risposta è molto semplice: il kief è semplicemente la forma grezza dell'hash polline.

Per trasformare il kif in hashish e godere della tipica esperienza sofisticata è necessario sottoporre grandi quantità di materia prima al calore: la temperatura fa sì che i tricomi si fondano tra loro, donando il tipico aspetto e colore dell’hash, che ha effetti un po’ diversi rispetto al kief.

Kief droga effetti e utilizzo

Quando si sente parlare del kief pianta come se fosse una specie a se stante si sbaglia: in realtà si tratta solo di un concentrato di tricomi di marijuana. Quindi l’effetto che si prova assumendo il kif è simile a quello che si prova con le normali “canne”, ma amplificato, sia nei suoi aspetti stoned che high. Mentre il contenuto medio di cannabinoidi THC e CBD nelle cime è circa il 25%, nel kief c’è il doppio (50%)! E già questo basta a capire quale sia il suo lato piacevole, per tornare all’etimologia.

Come si usa il kief? Di norma si usa questa sottile polvere in aggiunta all’erba “classica” per amplificare gli effetti. Oppure si può usare il kief droga mescolandolo ad esempio con il tabacco in una sigaretta. Ma con il kif si possono fare tantissime altre cose! Perché non aggiungerlo, ad esempio, a una bevanda calda come il caffelatte? O perché non utilizzarlo per preparare un burro con cui fare delle torte? Il kief può essere usato per ricoprire le moonrock, per realizzare un liquido per vaporizzatore oppure per l’utilizzo con bong.

Fino ad ora ci siamo concentrati giustamente sull’uso del kief in sé, ma chiaramente molti lo estraggono per usarlo come materia prima per preparare l’hash pressandolo e riscaldandolo.

Come si ottiene il kif?

Estrarre il kief dalla cannabis è semplicissimo, basta dotarsi di uno strumento d’uso comune chiamato grinder, che non è altro che un macinatore per erbe. Mentre macinate la vostra cannabis, alcuni dei tricomi rimarranno attaccati alle cime ma la maggior parte si depositerà sul fondo ricoprendo di resina grinder

Esistono in commercio anche grinder appositi per agevolare la raccolta del kief: questi strumenti sono dotati di un filtro e degli scomparti: durante la macinazione i residui vegetali vengono separati dal kief cosicché lo si può raccogliere facilmente. 

Ovviamente sarà necessario macinare un bel po’ per produrre kif in questo modo, ma si tratta di sicuro del metodo più semplice ed economico quando si vuole consumare questo prodotto della cannabis come sfizio occasionale.

C’è anche un altro metodo, più produttivo, per chi è particolarmente interessato a produrre kief e vuole avere subito una certa quantità di prodotto. Bisogna dotarsi di una apposita scatola per kief, che è in realtà una specie di setaccio con degli scomparti.

Sullo scomparto superiore si depositano le cime di cannabis. Scuotendo con energia la scatola, il setaccio provvederà a separare le cime dai tricomi lasciando sul fondo la materia prima del kif. In questo modo è possibile avere subito parecchio prodotto. La scatola per kif si può anche autocostruire utilizzando una rete a trama fitta da porre sopra una superficie scura. Il fondo scuro permette di vedere meglio i tricomi che vi si sono depositati dopo lo scuotimento e raccoglierli facilmente.

Come Decarbossilare il kief

Quando si vuole usare il kif per preparare burri, dolci o per metterlo nel caffè è meglio prima decarbossilarlo. Ecco come si fa:

  1. Si cosparge il kief su una teglia ricoperta di carta da forno, cercando di farlo in modo più uniforme possibile.
  2. Il kief va messo in forno preriscaldato a 120 gradi per 15, massimo 20 minuti. Attenzione a non sforare i tempi.
  3. A metà “cottura” meglio dare una bella mescolata.

Ed ecco fatto! Come potete vedere il kief è di semplicissima preparazione ed è alla portata di tutti!

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