Chi coltiva cannabis lo sa: per ottenere il massimo della potenza benefica e del gusto dalla propria pianta di canapa è importante raccogliere le cime al momento giusto. La differenza tra un raccolto mediocre e uno fantastico, spesso, è tutta qui. E allora, come capire quando l'erba è pronta? Lo spieghiamo nell’articolo di oggi.
I segnali che indicano quando i tricomi sono pronti
Quando la cannabis è pronta per essere raccolta, ci sono un insieme di segni inequivocabili. Ecco i principali:
- Foglie ingiallite/foglie che cadono: quando la pianta “sa” che le cime sono quasi pronte dirotta verso di esse tutti i nutrienti. Questo provoca, come effetto collaterale, l’ingiallimento delle foglie e qualche volta la loro caduta. Quando noti questo segnale significa, di solito, che il tuo raccolto è pronto.
- Pistilli di colore arancio: quando i pistilli cambiano colore virando dal bianco all’arancio ambrato significa che il tempo del raccolto è vicino. I pistilli sono gli organi sessuali delle piante di cannabis femminili e quando la pianta è ancora acerba hanno la forma di peletti bianchi. Le piante di canapa con THC di solito vengono raccolte quando il 90% dei pistilli è diventato arancio.
- Calici ben formati e “gonfi”: i calici sono delle specie di bulbi che ospitano i pistilli e sono, di solito, la parte più resinosa della pianta. Calici dalla forma definita e dall’aspetto rigonfio sono un indice di maturità della cannabis.
- Tricomi mix ambrati/color bianco latte: visti al microscopio tricomi pronti si presentano con un mix di colori, tra l’ambrato e il bianco latteo. Quest’ultimo colore, denso e lattiginoso, è di solito usato come indicatore della maturità della pianta. Per assicurarti che i tricomi siano pronti puoi usare, oltre al microscopio, una lente da gioielliere. La composizione ideale dei tricomi è: 75% color bianco latte, 15% ambrato o arancione e 15% ancora trasparente. Gli appassionati ritengono che i tricomi misti diano una combinazione di sensazioni, sia di high che di relax.
Oltre a questi segni, un’indicazione utile sulle tempistiche viene dalla conoscenza della specifica varietà che stai coltivando. Ad esempio, come capire quando è pronta un autofiorente è più facile se sai che questa genetica matura in 8-10 settimane. Altre varietà hanno tempi di maturazione diversa e di solito il produttore fornisce, insieme ai semi, anche indicazioni di massima per valutare la durata della maturazione.
Solitamente la varietà sativa matura in più tempo rispetto alla indica perché è originaria di luoghi con estati più lunghe e assolate. Ogni seedbank può fornirti indicazioni precise sulla varietà che hai scelto perché spesso le genetiche sono mixate per ottenere esemplari dalle tempistiche uniche e diverse.
Quanto ci mettono a maturare i tricomi
Come abbiamo avuto modo di capire ogni genetica di cannabis ha i propri tempi di maturazione. Le piante che raggiungono il raccolto più rapidamente sono senza dubbio le autofiorenti, seguite dalla cannabis indica e poi dalla sativa. Se ti stai chiedendo come accelerare maturazione tricomi, sappi che l’ingrediente migliore di tutti è sempre la pazienza. Per fare sì che la tua pianta maturi rapidamente devi prenderti cura di lei in tutto e per tutto, scegliendo un terriccio adatto alla coltivazione e fornendo alla tua pianta i giusti quantitativi di luce e di acqua.
Per fare sì che i tricomi maturino nei giusti tempi fai in modo di:
- Regolare la temperatura della stanza senza farla scendere sotto i 20 gradi
- Controllare l’umidità e variarla in base alla fase di maturazione seguendo le indicazioni del fornitore dei semi
- Illuminare le piante adeguatamente: se si tratta di autofiorenti sono sufficienti 18 ore di luce regolari al giorno mentre nel caso delle fotoperiodiche l’illuminazione deve variare di settimana in settimana.
- Coltivare all’interno: la coltivazione indoor, proprio perché fatta in condizioni controllate, accelera la maturazione dei tricomi. La coltivazione outdoor può dare buoni risultati in primavera ed estate ma i tempi possono allungarsi leggermente.
- Utilizzare fertilizzanti e integratori: una pianta ben fertilizzata generalmente cresce più in fretta. Usa prodotti specifici per la cannabis nelle quantità indicate, senza eccedere.
- Eliminare parassiti e muffe: prenditi cura della tua cannabis per accelerarne la maturazione eliminando le possibili fonti di danno: muffe e parassiti.
Cosa succede se non raccolgo la cannabis in tempo?
La cosa più comune è che i coltivatori, impazienti di godersi la cannabis del loro orto, raccolgano i fiori troppo presto e pregiudichino la bontà del prodotto. È più raro che capiti di aspettare troppo, ma può succedere. Quando il momento top della fioritura è passato, la marijuana subisce dei cambiamenti:
- Degradazione dei tricomi: dopo aver raggiunto l’apice, in cui sono pieni di cannabinoidi, i tricomi iniziano un processo di degradazione e iniziano a perdere parte della loro sostanza. In caso di cannabis con THC, quest’ultimo diminuisce.
- Caduta delle foglie: le foglie che erano precedentemente ingiallite iniziano a cadere, segnando una fase di maturità avanzata della pianta.
- Muffa: quando il momento top è trascorso, la pianta è troppo matura e inizia a degradarsi. È più facile che in questa fase si formino muffe.
- Sviluppo di patogeni: la pianta “anziana” è un facile bersaglio per i patogeni, i funghi e i parassiti.
- Perdita di peso dei fiori: i fiori iniziano a diventare più leggeri e secchi, perciò il raccolto è meno fruttifero.
- Perdita di aroma: raccogliere la cannabis troppo tardi significa avere un prodotto più leggero e meno aromatico.
- Crescita eccessiva: A volte la pianta eccessivamente matura continua a crescere in modo anomalo con la formazione di nuovi boccioli sopra i vecchi. Purtroppo questa grande crescita corrisponde a una perdita di aroma, in quanto i terpeni, responsabile del gusto della cannabis, vanno a diminuire.
- Crescita dei semi: cosa vuol dire quando l'erba ha i semi? Se la pianta è stata fecondata, in questa fase di crescita avanzata nascono nuovi semini da raccogliere e piantare. Ecco perché alcuni coltivatori fanno crescere di proposito le loro piante fino a questa fase con lo scopo di ampliare la coltivazione.
raccolta e conservazione dell’erba
Raccogliere la cannabis è un processo semplice che tuttavia richiede un po’ di tempo e di attenzione. Saranno essenziali delle cesoie da giardinaggio ben pulite e disinfettate con alcool.
Per prima cosa bisogna togliere i rami alla cannabis. A seconda della dimensione della tua pianta puoi tagliarla direttamente alla base, oppure puoi prima togliere le foglie e poi tagliarla quando è spoglia.
A questo punto, tolte tutte le foglie, dividi i rami in ramoscelli più piccoli o in singole gemme. Fai tutto questo su un piano d’appoggio pulito. Se stai tagliando più piante disinfetta gli strumenti tra una pianta e l’altra.
A questo punto la cannabis è pronta, ma non ancora per il consumo. Dovrai lasciarla asciugare per 10-14 giorni in uno spazio ventilato. Dopo l’asciugatura è il momento della stagionatura, che di norma richiede alcune ulteriori settimane. Metti la cannabis in vasetti di vetro riposti in un luogo asciutto e lasciala aerare per un’ora al giorno.
Quanto tempo si può conservare l'erba?
La marijuana se conservata correttamente in recipienti di vetro e aerata di frequente può durare da alcuni mesi fino a un anno. Chiaramente è meglio conservarla prima, entro i sei mesi, per godere della pienezza degli aromi. Ci sono alcuni metodi per prolungarne la durata:
- Mantenere lontano i recipienti dalla luce solare e in un ambiente asciutto. Ok armadi o cassetti, bocciati ambienti umidi come le cantine.
- Utilizzare un barattolo a chiusura ermetica contro muffe e umidità.
- Conservare l’erba in sacchetti sottovuoto, evitando così l’ossidazione.
- Non mettere mai l’erba in frigo o in freezer: questi ambienti sono umidi e inadatti alla corretta conservazione, possono far perdere di sapore alla marijuana o renderla irritante per la gola.
- La stagnola è un buon metodo per conservare la cannabis a breve termine, specie quando bisogna trasportarla, ma non è adatta per tempi lunghi.
Conclusioni
Scegliere il momento giusto per raccogliere la cannabis è importante perché stabilisce la qualità del prodotto: raccogliere troppo presto o troppo tardi significa perdere in gusto e in potenza. Sono diversi gli indicatori naturali che ci fanno capire che l’erba è pronta: i pistilli diventano arancioni, i tricomi si fanno bianco latte per circa il 75%, le foglie ingialliscono. Anche conoscere bene la varietà che si sta coltivando è importante, perché le autofiorenti maturano prima rispetto alle varietà fotoperiodiche e la cannabis sativa è pronta prima rispetto alla indica.
Se l’erba è lasciata in terra per troppo tempo ed è stata fecondata si potrà avere un buon raccolto di semi, ma non più di fiori. Le piante troppo mature, inoltre, sono facile preda degli agenti patogeni, dei funghi e delle muffe.
Per avere un prodotto davvero ottimale è importante impostare una buona raccolta, ma anche conservare la cannabis adeguatamente. Il sistema migliore è lasciare asciugare l’erba in un ambiente bene aerato e poi tenerla al buio e all’asciutto in vasetti di vetro a chiusura ermetica. Anche il sottovuoto può essere una strategia interessante per preservare gusto e aroma a lungo. È fuori luogo conservare la cannabis in frigo o freezer, che sono ambienti inadatti al mantenimento del sapore e della consistenza.