Le piante di cannabis hanno bisogno di una discreta quantità di luce per crescere, essendo originarie dei climi caldi: ma attenzione, anche una illuminazione troppo potente può danneggiarle, tanto quanto il buio! Ecco perché, soprattutto nel caso della coltivazione indoor, è bene raccogliere informazioni sull’illuminazione ideale e fare la propria scelta di acquisto delle lampade in modo consapevole.
Tipologie di lampade per la coltivazione indoor
Esistono differenti lampade per la coltivazione. Le più comuni sorgenti luminose sono le luci HID, CFL e LED, che a volte si trovano combinate tra loro. Le HID, almeno a partire dagli anni ’90, sono state la scelta preferita dei coltivatori sia principianti che professionisti, per la loro potenza alta in termini di lumen (unità di misura della luce). Negli anni hanno subito costanti miglioramenti restando sempre sulla cresta dell’onda, almeno fino a quando l’emergente tecnologia LED non le ha messe parzialmente in discussione. Oggi i LED sono in grado di soppiantare le vecchie tecnologie luminose producendo erba di quantità comparabile alle HID con un considerevole risparmio energetico. Le luci di tipo CFL sono sempre state meno usate rispetto a quelle degli altri due gruppi, perché le performance sono leggermente inferiori.
La domanda principale che occorre farsi quando si tratta di scegliere la propria lampada per coltivazione indoor è: “quanto rende?” ma, subito dopo: “quanto mi costa in bolletta?”. Sì, perché la coltivazione della cannabis è una passione che deve essere sostenibile, altrimenti si trasformerà in un’avventura di breve durata.
Vediamo quali sono i pro e i contro di ciascuno dei tre principali tipi di lampade per la coltivazione indoor, così da farci un’idea:
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HID
il loro punto di forza è l’affidabilità, con rese eccellenti e costanti. Si possono comprare lampade specifiche per la fase vegetativa e per quella di fioritura. Il contro è che il loro calore può essere troppo intenso e bruciare le piantine: attenzione al wattaggio! Anche i consumi sono alti, come è alto il tasso di “degradazione” delle luci che vanno spesso sostituite.
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CFL
ottime per i beginners. Costano poco, sono facili da installare e consumano anche poco! Il loro problema è che producono poca luce e sono adatte a coltivazioni piccole o piccolissime (una o due piante). Anche la resa della fioritura è un po’ più bassa rispetto a HID e LED.
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LED
il punto di forza principale dei LED è il basso consumo energetico (per questo vengono usati anche nell’illuminazione delle case). Conosciute per essere lampade a bassa temperatura, riducono drasticamente il rischio di bruciare le piantine. In generale i LED sembrano più economici, ma quelli ad alta tecnologia (necessari per stare al passo con HID e CFL) in realtà costano molto.
Costi iniziali
Quali sono i costi di partenza? Per un kit base HID (lampada, alimentatore e riflettore) si parte dai 150 euro circa (ma attenzione alla bolletta); per le CFL parliamo di pochissimi soldi, anche una trentina di euro; per i LED partiamo dai 120 euro circa. Infine, per la nuova tecnologia LEC, che unisce i vantaggi del LED a un calore più intenso, partiamo dai 300 euro fino ad arrivare anche a 1000.
In definitiva, se siete principianti e avete poche piante vi consigliamo sicuramente le CFL, mentre se avete una coltivazione un po’ più grande la nostra preferenza va alle lampade LED.